Friday, November 30, 2007

Sia paziente, volevo solo essere alternativo...

Diciamolo, ognuno è libero di pensarla come vuole, di ritirarsi - asceticamente su un colle - se crede - a fare segnalazioni per l'atterraggio dei plutoniani, come di prendere fiori di bach. Nè un articolo per quanto scientifico cambia, tendenzialmente, tali credenze.
Io nell'omeopatia non ci ho mai creduto, anche se ritengo che spesso e volentieri si abusa con i farmaci e non sarebbe male ricorre alle vie alternative. Io personalmente prendo al massimo 4 aspirine l'anno.
La notizia del Corriere comunque mi rassicura: magari ora mia madre smetterà di propormi ogni vigilia d'esame vitamine ed integratori alimentari.
Solo una volta ho ceduto, mi sono integrato per circa due settimane.
Il mio esame è durato circa tre minuti: è stata la prima e l'ultima volta in cui sono stato bocciato.

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Monday, November 26, 2007

I teorema di Bra sulle lezioni universitarie

La voglia di alzarsi dal letto al mattino per andare a lezione è inversamente proporzionale alla distanza che intecorre fra il proprio letto e l'aula.

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Friday, November 23, 2007

Tanto và la gatta al laico...

Una civiltà è data dalla combinazione degli opposti, il livello di una civiltà dal suo pluralismo, dalla sua molteplicità.
Quello che sta accadendo in Turchia è preoccupante. L'islamizzazione di Heidi (che almeno farà sparire i suoi indecenti e antiestetici mutandoni bianchi) è solo l'ultimo sintomo dell'inversione del processo che ne aveva fatto della Turchia un esempio storico ed un modello di laicità in oriente.
In casa nostra, da tempo si è nell'estremo opposto. La libertà di espressione non dovrebbe dimenticare una certa dose di rispetto della sensibilità religiosa.
Ancor di più, credo, quando questa libertà è puro marketing.
Mentre strade sono già abbondantemente addobbate ed illuminate, e la pubblicità non perde tempo.
All'estremo opposto della signorina Rottermeier c'è la pubblicità della Redbull con le lattine di RedBull in dono.

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Wednesday, November 21, 2007

"Quanto bene conosci le favole (I)" [soluzione]

Nessuno ha dato le risposte esatte, ovvero A ed A.
Spiacente di deludervi. La gran parte delle risposte è vuole Pinocchio un burattino che infine si trasforma in un bambino vero. Non è così però. Perché?

1) Pinocchio è: A) una marionetta.
Il titolo completo del libro è "Pinocchio. Storia di un burattino", e Collodi chiama sempre Pinocchio burattino, ma è appunto una marionetta, ovvero un pupazzo di legno mosso dall'uomo a distanza (tramite fili solitamente), come Arlecchino e gli altri "fratelli" incontrati al teatrino di Mangiafuoco. Il burattino è invece un pupazzo solitamente di pezza, mosso come un guanto dalla mano del burattinaio. Il nome burattino viene infatti da buratto (burazzo come dicono a Bologna), ovvero panno di stoffa.
Collodi usa burattino perché si riferisce a Burattino, personaggio della Commedia dell'Arte.

2) Alla fine dell'ultimo capitolo, il 36, cosa accade per intervento della fata dai capelli turchini?
A) Pinocchio muore.
Non avviene alcuna trasformazione. Il burattino Pinocchio deve morire per rinascere in carne e ossa.
Leggete con attenzione:

«- E il vecchio Pinocchio di legno dove si sarà nascosto?
- Eccolo là! - rispose Geppetto: e gli accennò un grosso burattino appoggiato a una seggiola, col capo girato su una parte, con le braccia ciondoloni e colle gambe incrocicchiate e ripiegate a mezzo, da parere un miracolo se stava ritto.
Pinocchio si voltò a guardarlo; e dopo che l'ebbe guardato un poco, disse dentro di sé con grandissima compiacenza:
- Com'ero buffo, quand'ero un burattino! e come ora son contento di essere diventato un ragazzino perbene!...»

Sapevate poi che si tratta in realtà di due libri in uno? Originariamente Collodi termina il libro con la morte di Pinocchio al capitolo 15, impiccato ad una quercia dagli assassini. Decide poi di riprendere il libro, che è poi quello che oggi conosciamo.

Ma eccovi una seconda possibilità. La nuova domanda è: che mestiere fa Geppetto?

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Monday, November 19, 2007

[Concorso] Quanto bene conosci le favole (parte I)

Parliamo del Pinocchio di Collodi (non quello della Disney, di Benigni o delle altre mille varianti cinematografiche). Tutti conosciamo il simpatico personaggio dal lungo naso di legno.
Ma quanto bene lo conosciamo?
Mettetevi alla prova e senza barare (non vale sbirciare il libro, o utilizzare internet o wikipedia)

1) Pinocchio è:

A) una marionetta.
B) un burattino.
C) un pupazzo.


2) Alla fine dell'ultimo capitolo, il 36, cosa accade per intervento della fata dai capelli turchini?

A) Pinocchio muore.
B) Pinocchio si trasforma in un bambino vero.
C) Pinocchio diventa un bambino buono ma resta di legno.

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Wednesday, November 14, 2007

Serialità ovvero la droga di massa dell’età contemporanea.

Il nuovo oppio dei popoli, oggi, non rientra nella lista ufficiali delle droghe, leggere e no.
Non parlo di effetti più o meno dannosi, mi riferisco unicamente alla dipendenza. Alla voce “dipendenza” wikipedia esordisce così:

Per dipendenza si intende una condizione patologica per cui la persona perde ogni possibilità di controllo sull'abitudine.

È vero che la cannabis ha un consumo diffuso, ma la marijuana come le altre sostanze di massa si classifica solo al gradino mediano del podio, ex aequo con l’i-pod ed i lettori mp3 in genere. L’i-pod, estremo prodotto dell’alienazione capitalistica, non a caso è stato definito doping.
Ma la vera dipendenza, oggi, è data dai serial televisivi americani, da Lost al Dottor House, da Grey’s Anatomy a Heroes, la lista sarebbe infinita. Il consumatore-tipo di serial ha il viso incollato agli schermi delle tv o dei pc, ottimizza ogni attimo del proprio tempo libero, i pensieri sono catalizzati al recupero degli episodi successivi, anche in lingua russa coi sottotitoli in swahili se necessario.

Anche il consumatore-tipo di serial è alienato dal mondo: si sveglia dentro la sua tenda su un’isola semideserta, accenna un saluto a Jin che pesca sulla riva mentre l’occhio gli cade sulla scollatura di Kate; stanco di mangiar manghi a colazione chiede ed ottiene il favore di Hiro Nakamura che si teletrasporta ed in un attimo gli offre una tipica colazione inglese con tanto di cornflakes. Ma la nausea che consegue alla colazione fagocitata troppo in fretta lo spinge alla ricerca della dottoressa Grey, che però non si trova (Grissom – tra l’autopsia di uomo di neanderthel criogenizzato e l’analisi di un pelo pubico di eschimese ritrovato sulla carrozzeria di una porche – gli rivela di averla vista imboscarsi con Seth Cohen dentro la botola). Si rivolge infine al dottor House che solo guardando da lontano il suo riflesso sull’acqua dell’oceano gli comunica che la sua nausea è in realtà genetica ed incurabile perché dovuta all’abitudine di una prozia di rammendare vicino al caminetto. Sfinito si abbandona sulla sabbia, finché non sarà svegliato il giorno seguente da una noce di cocco lanciata da Rory Gillmore dopo l’ennesima lite col suo fidanzatino.

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Friday, November 09, 2007

Quella bagascia della nonna di Cappuccetto rosso

Attenzione: se hai meno di 11 anni o se sei ancora intimamente legato ai ricordi dell'infanzia non leggere questo post.
    Favole e fiabe anticamente svolgevano una chiara funzione pedagogica. Il protagonista (eroe) esce dai confini del villaggio, ed incontra animali magici con cui crea legami e rapporti che gli permetteranno di giungere al lieto fine dell'avventura.
Poi la favola cambia. Dal '700 in poi assume, sempre in funzione pedagogica, una dimensione nettamente più punitiva. Paoletta accedende un fiammifero e muore bruciata, Gasparino si rifiuta di mangiare la minestra e muore, mentre nel più famoso "Pierino porcospino" di Hoffmann il bambino si succhia i pollici finché verrà il sarto a tagliargli le dita con le forbici.
La morale, in attesa della scoperta della psicoanalisi, gioca un ruolo determinante nell'intreccio dei racconti, dovendo "filtrare" il vero messaggio.
Cito quello che Todorov dice a proposito dei temi del fantastico:
    «La catena che partiva dal desiderio e passava attraverso la crudeltà, ci ha fatto incontrare la morte […]. Ad esempio, in Perrault, si stabilisce un’equivalenza tra l’amore sessuale e la condanna a morte. Ciò appare chiaramente in Cappuccetto rosso in cui lo spogliarsi, il mettersi a letto con un essere dell’altro sesso, equivale a essere mangiato, a perire»
A questo punto non oso immaginare cosa contenesse il cestino da picnic che Cappuccetto portava alla nonna.

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Saturday, November 03, 2007

Antropometria n. 2

Rispondi ai silenzi con silenzi
graffiandone le pareti con pensieri.
Giri lo sguardo da ciò che solo ad occhi chiusi vedi
tastando invano nella notte densa.

Con un parrucca turchina in testa
Il vecchio buffo pezzo di legno ti guarda:
impalpabile, erosiva la sua una sagoma grigia
pianta invisibili al cuore i suoi aculei

Non puoi sfuggire il mondo, hai tagliato i fili,
con un balzo giù dal palcoscenico,
stracciato a metà il sipario,
abbandonato Arlecchino al suo destino

Fuori, oltre l’uscio socchiuso il mondo.
Su una sedia l’ombra dura di un burattino.
Quaranta soldi in tasca ed un berretto nuovo.
I piedi e il cuore ancorati ad un fantoccio.

    (Y. Klein, Antropometrie)

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    Friday, November 02, 2007

    I bei giochi di una volta

    C'è un modo di passare le fredde serate dell'inverno bolognese al caldo e senza alcolizzarsi?
    Per Bra, Daniele, Grazianello e Fabiuzzo si.

      elf rules...

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