Wednesday, August 16, 2006

Sere d’Estate

(da “Oltre le nuvole”, X)

Attraverso il cannocchiale, l’occhio di Haris ha scorto una bellissima stella cadente filar via. Non ha più di una manciata d’istanti per esprimere un unico desiderio. Ma sarebbero tanti i desideri.
Avrebbe potuto desiderare che ciascuno potesse realizzare i propri sogni, ma questo sarebbe stato forse inutile, perché è un desiderio troppo vago, e poi non sarebbe stato possibile. Se ad esempio qualcuno desiderasse di essere il primo uomo sulla Luna, può darsi che un bambino nell’altro emisfero abbia lo stesso desiderio; oppure ad esempio un pescatore potrebbe sperare di diventare ricchissimo pescando migliaia e migliaia di tonni, ma se tutti potessero realizzare i propri sogni, allora anche i tonni avrebbero dei desideri, e magari aspirerebbero alla scomparsa di tutti i pescatori…
Poteva forse provare a chiedere la scomparsa della malattia, ma la malattia fa parte della vita.
Avrebbe potuto desiderare la pace in tutto il mondo, ma sarebbe stato come sprecare quella sua unica possibilità: come può esserci pace finché ci saranno uomini e donne, stati e nazioni, che per il loro bene fanno il male di altri?
Allora avrebbe desiderato di riuscire nel suo intento, a dimostrare che esiste vita nell’universo fuori dalla Terra. Ma non aveva bisogno di esprimere questo tipo di desiderio, ci sarebbe riuscito comunque, e poi sarebbe stato un desiderio da persona egoista, e lui non era egoista.
Forse poteva allora esprimere un desiderio per gli altri, magari per il suo vecchio amico Soki. Si, avrebbe potuto esprimere il desiderio di far realizzare il sogno di Soki, il suo sogno di volare.
Ma poi in fondo, nemmeno ci credeva. Le stelle avranno di sicuro cose più importanti a cui pensare, che prestare ascolto alle strane fantasie di qualcuno ad anni luce di distanza!
Ma in fondo poteva anche esprimerlo, questo benedetto desiderio, non ci avrebbe comunque perso nulla.

- Si, ora so qual è il mio desiderio…

Riaprì gli occhi.
Ma la stella, ormai da un pezzo, si era già spenta all’orizzonte.

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