Il folle e l'effimero
(S. Dali, 1958, Paesaggio con farfalle)
Che cos'abbiamo in comune con i boccioli di rosa che tremano sotto il peso di una goccia di rugiada?
È vero: noi amiamo la vita, non perché siamo abituati a vivere, ma perché siamo abituati ad amare. Nell'amore c'è sempre un po' di follia. Ma nella follia c'è sempre un po' di saggezza.
E anche a me, che amo la vita, pare che le farfalle e le bolle di sapone e quanti tra gli uomini sono simili a loro, sappiano più cose della felicità.
Veder svolazzare queste esili folli tenere animule volubili commuove Zarathustra sino alle lacrime e al canto.
(F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, I, p. 42)
Labels: Dalì, divagazioni, ipse dixit, libri, Nietzsche, surrealtà
6 Comments:
Il quadro di Dalì è favoloso e le parole di Nietzsche altrettanto...
amo follemente la vita e la natura nelle sue piccole/grandi meraviglie;un semplice tramonto,un campo di grano che,scosso dal vento,acquista le sembianze di un mare in movimento,uno stormo di passerotti che fluttuando nel cielo crea le più disparate immagini...chi ha la fortuna e la sensibilità di apprezzare tutto questo può farne parte e godere della vera felicità.
Ciao!
Dovrei averlo questo libro da qualche parte.. ancora da leggere.
Ma che bello!
Ciao Bra :-)
Una bella pagina, di grande intensità. Grazie per avercela proposta.
Buona serata
A.
sempre più poetico!
allora. le cose sono due:
ipotesi 1) ti sei dato alle letture impegnate invece di fare i cruciverba come si fa d'estate perchè sei troooooppo intellettuale.
ipotesi 2) ti sei dato alle citazioni per evitare di parlare di te.
ipotesi 3) Luna dovrebbe farsi un pò i c***i suoi.
se l'ipotesi giusta è la 3, prometto che non mi offendo!
baci!
Beh, direi che la verità sta tra l'opzione 1 e la 2...
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