Antropometria
Pur distante lo stridio del treno già richiude
lungo i binari origlianti di una vecchia stazione
lo scenario lieve di realtà al crepuscolo
e fraziona rapido il funambolico chiaroscuro
dinanzi l’orizzonte che in un attimo si trasfigura.
Si riaprirà lasciando intravedere un fondale fauve
dalla cromia diversa e più aggressiva,
e più concreto si avvertirà lo sciogliersi di illusioni,
fuggevole il picchiare invisibile di tacchi
sulla superficie rugosa del mondo.
In deserti di uomini la solitudine inquina il sangue
che infetto ne distrugge l’Es
usando come pastello quella salma morente
per intaccare sulle pareti bianche dell’esistenza
il segno di un altro giorno, di un altro anno.
lungo i binari origlianti di una vecchia stazione
lo scenario lieve di realtà al crepuscolo
e fraziona rapido il funambolico chiaroscuro
dinanzi l’orizzonte che in un attimo si trasfigura.
Si riaprirà lasciando intravedere un fondale fauve
dalla cromia diversa e più aggressiva,
e più concreto si avvertirà lo sciogliersi di illusioni,
fuggevole il picchiare invisibile di tacchi
sulla superficie rugosa del mondo.
In deserti di uomini la solitudine inquina il sangue
che infetto ne distrugge l’Es
usando come pastello quella salma morente
per intaccare sulle pareti bianche dell’esistenza
il segno di un altro giorno, di un altro anno.
Labels: versi sparsi
1 Comments:
ciao! ho dato uyna guardata al tuo blog...di recente ho fatto un viaggio anche io in treno, verso padova...direi che del weekend che ho fatto il viaggio è stata la parte decisamente più interessante, forse perchè l'ho vissuta da sola..
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