adiaforia
(A. Rodin, The Thinker)
Una notte, un eschimese sognò di un deserto,
di cammelli e di sabbia, ma intorno a sé
vedeva solo ghiaccio: il sole era lontano.
Quella stessa notte, giù sotto l’equatore,
un bambino provava a disegnarsi nella mente,
quel grande deserto bianco, sconosciuto,
di cui un mercante aveva raccontato.
Appena sveglio l’Inuit prese a raccontarlo,
a svestire quel suo sogno inatteso,
dinanzi alle orecchie e a gli occhi scettici
di chi incredulo lo ascoltava e lo prendeva per matto:
il sole continuava ad esser lontano.
Per tutta la notte, quel bambino
nella sua tenda scriveva una canto interiore
ove sfilavano uomini e donne impellicciati,
strani animali, orizzonti di ghiaccio:
ma il mare rimaneva distante.
Così al mattino, appena sveglio,
nel disfarsi della notte, non smetto di pensare a Lei,
continuo a scrivere di un amore, di due destini.
Labels: versi sparsi
3 Comments:
vedo che hai ascoltato bene il mio ultimo discorso avuto con te sull'arte; e di conseguenza sei andato a cercare Rodin (il mio scultore preferito).
spero che "Il pensatore" ti possa aiutare a meditare e cerca anche "Eternal spring" sempre di Rodin che è la scultura che preferisco.
A presto!
Molto bella anche "Eternal spring", ma "the thinker" rispecchia maggiormente il mio attuale stato d'animo. Tieni d'occhio chi sai tu...
nn ne avevo dubbi che il pensatore ti rispecchiasse di più!!! ok sarà fatto...
Post a Comment
Subscribe to Post Comments [Atom]
<< Home