Confini
Pallido il riflesso antico della luna
(cicatrice bianca, a filo d’acqua,
sul volto bagnato d’un crepuscolo).
Io, ad un passo da lei
piombo quel riflesso in fondo al cuore,
le sue labbra confine, cura, nuova ferita.
(K. Malevich, 1915, Autoritratto in due dimensioni)
Labels: versi sparsi
2 Comments:
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Adesso sembra detto apposta, ma per me è la più bella per ora, signor combattente dell'esercito delle Bougainville*
* chiarimenti nei commenti su da me
Grazie...
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