L'ombra e lo specchio
«Con un terrore da ubriaco»
attraverso uno squarcio sul viso,
vedi malfermi i tuoi passi poggiati sulla lama dei giorni, sanguinanti i talloni: ti fermi, ti chini su quelle certezze morbide un tempo, semplicemente impalpabili adesso, a leccarti le ferite.
È in quell'istante
che cade la maschera del buffone, portandosi via con sé - come merli di antica pietra - le sue verità. Quell'ombra danza di vita propria, nei suoi ultimi fermenti isterisci, poi cede, si ammette finzione e ti guarda: solo e nudo.
(nauseabondo)
il sapore di sangue.
Canzone del giorno:
Nirvana - Rape me.
Labels: spleen, versi sparsi
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