Monday, September 25, 2006

Di una vita

Lei arriva, inattesa. Bra ne è subito rapito. Il suo sguardo ne segue i passi, lenti, che cadono come la neve soffice e sottile dei film. Quei suoi occhi d’ametista non sfiorano neppure i suoi, eppure lei si siede proprio dinanzi a lui, separata dall’impalpabile staccionata dei due schermi e dei pc. Ad ampi sorsi, dettati dal ritmo pesante dei suoi battiti, Bra ne assapora il profumo, l’essenza, come un manichino prigioniero di una scatola prospettica. Cerca ancora quegli occhi, e in un brivido li trova, ma senza incontrarli. Sciamano intimi parole e pensieri, mai condensati in un sorriso. Zittisce allora i pensieri, ignora la fitta in fondo allo stomaco, rende sfocato lo sguardo, rimandando quell’incontro a scenari onirici, improvvisando il canovaccio di chi dimentica di non sognare più da anni la notte.

Kandinskij, Movimento di sogno (marzo 1923 )

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