Friday, December 29, 2006

L'anno che verrà.

"Il 2007 sarà il nostro anno, lo sento" - diceva qualche sera fa Maria, nel corso dell'ennesima "vasca" in Marina. Qualche passo oltre, il suo magico "Libro delle risposte" confermava questa profezia ottimistica con un inequivocabile "persegui nei tuoi buoni propositi!". Come dubitare dunque di tale responso oracolare? Eppure non ne ero del tutto persuaso.


Giorgio de Chirico, Il grande metafisico, 1917

Controllo dunque il mio oroscopo per il 2007, tanto per prendere in considerazione un'altra irrazionale e improbabile voce: m si dice, innanzitutto, "smettere di sognare ad occhi aperti". Partiamo male.


In Amore pare mi ostinerò a "rincorrere la persona sbagliata, a inseguire chi nutre per me sentimenti diversi dai suoi". In compenso se mi sposo tra gennaio e marzo, tale unione nascerà sotto una buona stella (devo dunque affrettarmi a mettere un annuncio matrimoniale). Per il lavoro, il suggerimento è di "accontentarmi di ciò che passa il convento". A quanto pare poi, la salute sarà abbastanza buona (abbastanza?). Tuttavia lo stress potrebbe giocarmi brutti scherzi e acuire malesseri di nessuna importanza e di poca entità (boh, mi avranno preso per l'Argante di Molière).
Chi si aggiudicherà il Nostradamus d'oro, Maria e il suo libro delle risposte, o gli astrologi? Ai posteri l'ardua sentenza.

Nell'uno e nell'altro caso speriamo bene: a tutti un felice anno nuovo!

Labels: , ,

Thursday, December 28, 2006

Liberatelo!

Sentita la notizia in chissà quale telegiornale, mio padre si affretta a mettermi al corrente: "Il tuo appello è stato ascoltato!". Pare. infatti, che dopo il Fronte di liberazione dei nani da giardino (attivo già da qualche anno), sia arrivata la volta del comitato di liberazione dei Babbi Natale.
Obiettivo del comitato: rubare quegli improbabili fantocci rossi dai balconi per "liberarne l'anima" nei boschi. Suggerisco, inoltre, di chiederne i riscatti alla Coca Cola.
Anima o non anima, l'importante è liberare le nostre città da questa invasione. Restino pure gli addobbi e le luci coi Babbi Natale.
Qualcuno sa come posso iscrivermi a questo comitato?


P.s. Sempre in tema, leggo di una supplente londinese sospesa per aver rivelato ai suoi piccoli alunni che l'omino rosso non esiste (Poveri bambini), ed altre bizzare notizie. (http://newscontrol.repubblica.it/tag/babbo+natale)

Labels: ,

Tuesday, December 26, 2006

Pop Christmas Art


Non so se Warhol, Oldenburg, Lichtenstein, Dine o gli altri meno rinomati Pop artists, nella loro poetica di rivalutazione positiva dello stereotipo, hanno attinto dalla tematica del Natale. Chi non ha mai visto nei supermercati, , in prossimità delle vacanze natalizie, le gigantesche piramidi di panettoni? Sarà che il mio ultimo esame mi ha plagiato, ma a vedere la scena mi è tornata in mente la serie dei barattoli di minestra Campbell di Andy Warhol, appunto.


Sempre restando su Andy Warhol, accanto alle serie dei Mao o delle Marylin, avrebbe potuto creare le serie dei Babbi Natale. Oppure Jim Dine, al posto dei cuori stilizzati che sgocciolano un rosso accesso, avrebbe potuto assumere quale elementi impersonali della cultura massificata proprio degli abeti addobbati.
Ma non mi risulta nessuna opera del genere all’interno di tale movimento. Non sarà che gli artisti Pop si rifiutassero di rivalutare il Natale?



Labels: ,

Sunday, December 24, 2006

Bilancio antropometrico del Natale

Da anni, ormai,il mio approccio alle feste di questi giorni avviene in uno spirito non propriamente “natalizio”, né tanto meno religioso. Nonostante propositi insolitamente ottimisti, anche quest’anno cambierà poco. Sarebbe banale tirar fuori tutti gli aspetti che rendono il Natale un festività prettamente pagana, formale, mentre alberi di natale approssimativamente addobbati appaiono persino in paese culturalmente (e geograficamente) lontani, in Afghanistan ad esempio: è sempre il meglio di noi stessi che esportiamo da quelle parti.

Non migliora certo il mio umore natalizio il fatto di essere svegliato da un’improbabile sequenza di canzonette natalizie, proprio del genere trito e ritrito, con cui mia madre decide di dare a tutti il buon giorno (facendomi pentire di averle insegnato ad usare lo stereo). Per riprendermi sono costretto ad una dose integrale di Caparezza.


Eppure sono sicuro esista un vero spirito natalizio, lontano da tutto questo, ed è quello che ho cercato di far passare ai bimbi del mio Branco.



Il presepe fu invenzione di Francesco d’Assisi, in un tempo in cui le strade certamente non erano sature di decorazione e festoni, né gremite di resse in preda ad ansia compulsiva da regalo. Non a caso, tra tutti, è proprio il presepe il simbolo più prossimo a cadere nel dimenticatoio.
Con i bambini abbiamo costruito insieme il presepe, giocando ad essere come gli abitanti di quella piccola città di circa 8 secoli fa (Greccio, 1223). Abbiamo costruito il nostro angolo di Betlemme, ognuno ha poi realizzato un piccolo fantoccio che lo rappresentasse, da mettere poi nel presepe. Le stelle dello sfondo corrispondono poi ad un impegno, assunto spontaneamente dai bambini, un impegno concreto per prepararsi a Natale.

Labels: ,

Wednesday, December 20, 2006

Lettera a Babbo Natale

Negli ultimi tempi è stato poco il tempo dedicato all’introspezione. Ne approfitto dunque per chiedermi cosa mi aspetto da questi ultimi scampoli di 2006, e soprattutto dal nuovo anno in arrivo.

Caro Babbo,
è da un po’ che non mi faccio più sentire, lo so, lo so, non sono certo il migliore dei tuoi clienti, ma non me ne volere. Quest’anno appena trascorso penso di essermi comportato abbastanza bene, sebbene abbia continuato a lamentarmi delle medesime cose, senza sbattermi realmente perché qualcosa cambiasse davvero. Ci sono state pure notizie positive, anche se tormentate ed incerte nei loro esiti fino alla fine: Cavalier Bellachioma ha perso le elezioni, ho una stanza singola, ed infine – proprio pochi giorni fa – ho dato l’ultimo esame.

Ecco cosa ti chiedo:
- una bicicletta per girare in centro (fammene trovare una decente ad un prezzo accettabile, e non intendo una bici losca in via Zamboni);
- un lavoretto part-time che mi permetta di mettere da parte qualche soldo, ma che mi lasci abbastanza tempo per gli amici e lo studio che mi rimane;
- una ragazza (tu sai chi!, ma per questo tu non mi puoi aiutare)

Aggiungo poi, i miei propositi per il nuovo anno:
Scrivere il romanzo che ho in testa (3%);
laurearmi (95%)
Essere felice (1%)
Comprare un nuovo lettore dvd per il notebook (34%)
Interrail (11 %)


P.s. Non credo di essere l'unico a essersi stufato di vederti dappertutto...

Labels: ,

Tuesday, December 19, 2006

Cieli grigi

Rieccomi a casa.
C'è una cosa di Bologna a cui non mi assuefarò mai: la costante grigiosità del suo cielo.
Dapprima mi sembrava impossibile fare l'abitudine a non avere il mare intorno, a guardare in tutte le direzioni dell'orizzonti e non vedere che case e pianure e montagne, ma col tempo è divenuto normale. Stamani all'alba, risvegliandomi, dal treno il cielo mi si offriva di un colore più vivo, più azzurro, più cielo insomma (nonostante certi nuvoloni scuri ed un tempo non certo sereno). Dopo tre mesi lontano da casa - e senza troppa nostalgia, anche – me ne ero ormai dimenticato. Ora mi accorgo quanto mi è mancato.

Labels: ,

Saturday, December 16, 2006

Hangover in progress

(14/12/2006) Finita la reclusione, basta ore d’aria, riprendo a vivere. Anche quest’ultimo esame alla spalle: finalmente la mia testa è libera. Negli ultimi due mesi, con le capacità celebrali ridotte ai minimi termini, le mie uscite si erano limitate a pochi giri essenziali (l’acquisto delle uscite settimanali dei dvd di Truffat, qualche filone di pane, un sacchetto di arance al “Penny market” dietro l’angolo), senza contare che le uniche uscite serali erano destinate alla ricerca di un pc connesso al web per seguire delle video-lezioni.
Finalmente respiro a pieni polmoni. Scusatemi, non prendo appuntamenti per domani, temo farò un po’ tardi stanotte…


Labels:

Tuesday, December 05, 2006

Piccoli piaceri quotidiani di una vita indipendente

Queste le piccole pause, gli innocui “vizi” che ho accumulato e apprezzato in questi tre anni di vita indipendente, a 14 ore di treno da casa:

1) Una spremuta d’arancia (o meglio una macrodose di saccarosio condita con succo d’arancia) come piacevole pausa pomeridiana;
2) Scambiare due chiacchiere la notte, tardi, prima di andare a letto;
3) Il caffè dopo i pasti;
4) “Perdersi” almeno una volta al giorno, tra vicoli e portici, imboccando viuzze sconosciute;
5) Inventarsi e creare un pasto dal nulla del frigorifero, dinanzi allo sguardo intimidatorio della brochure della Pizzeria;
6) Leggere, avvolto tra le coperte, qualche pagina di un buon romanzo.

Labels: