Wednesday, June 27, 2007

Il folle e l'effimero

(S. Dali, 1958, Paesaggio con farfalle)

Che cos'abbiamo in comune con i boccioli di rosa che tremano sotto il peso di una goccia di rugiada?
È vero: noi amiamo la vita, non perché siamo abituati a vivere, ma perché siamo abituati ad amare. Nell'amore c'è sempre un po' di follia. Ma nella follia c'è sempre un po' di saggezza.
E anche a me, che amo la vita, pare che le farfalle e le bolle di sapone e quanti tra gli uomini sono simili a loro, sappiano più cose della felicità.
Veder svolazzare queste esili folli tenere animule volubili commuove Zarathustra sino alle lacrime e al canto.
(F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, I, p. 42)

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Tuesday, June 26, 2007

Why Chris?

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Monday, June 25, 2007

Restart and melt down

Oggi è il giorno fissato per il latino. Monto in sella alla vespa e mi sposto nella mia casa di campagna a recuperare il vecchio dizionario e iniziare a studiare. Già in vespa l'afa è allucinante e inizio a cuocermi a microonde. Poi si studia. Ci sono 37°, l'umidità è al 52%. I miei neuroni fumano, il resto del corpo si scioglie e cola come la strega cattiva dell'ovest dopo la secchiata d'acqua di Dorothy...

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Friday, June 22, 2007

non svegliare l'ippopotamo che dorme...

Questo post è stato ispirato da Anna e dal suo proposito di "accarezzare il naso di una mucca"...

5 ricordi d'infanzia...


1) Ricordo una mattina di parecchio tempo fa. La famiglia quasi al completo in visita allo zoo presente in città. Ad un tratto transitiamo dinanzi alla gabbia dell'ippopotamo, grande appena una volta e mezza lui e dotata di una confortevole vasca colma d'acqua color petrolio. Proprio in quel momento il simpatico animaletto si ricordò della sua igiene personale... splash... Tsunami... Odore pestilenziale per giorni.

2) Ricordo un giorno di scuola alle elementari. Interrogazione di Storia su Napoleone. Siamo in due interrogati. La penna rossa della maestra mi scrive sul libro la sua valutazione: "Bravo". Il mio compagnuccio invece (avrei dovuto eliminarlo allora, avrei vissuto meglio, credetemi!) insolitamente mi supera col suo "bravissimo". Scoppio in lacrime, col risultato di essere stato il primo nella storia a prendere un "Bravossimo!".

3) Ricordo, sempre alle elementari, quel "simpatico gioco" che tutti eravamo soliti fare: quello di mettere una matita appuntita sulla sedia del compagno di banco e aspettare (tanto non accadeva mai) che esso sbadatamente si sedesse. Il mio compagno, non certo denutrito, invece - durante quella lezione di matematica -, si sedette e di peso.

4) Ricordo le due papere che scorazzavano rumorosamente per il giardino dei miei nonni.

5) Ricordo quella festa di compleanno di non so più quale compagno di classe, in quinta elementare. Ricordo quando ad un tratto, inaspettatamente e senza la decenza di non farsi sentire, la bambina che da 5 anni mi piaceva disse che le piacevano due compagni e che non sapeva ancora chi scegliere. I due compagni eravamo io e il belloccio appena arrivato. Provate ad indovinare su chi cadde la scelta?

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Thursday, June 21, 2007

mescalina



Spesso vivere è come starsene supino sotto un cielo azzurro a chiazze: puoi vedere nuvole o bianchi cavalli alati.

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Monday, June 18, 2007

ready-made


Tutto ciò che ho dentro è un inverno esangue:
dimenticato il sole, lontano, come i ricordi di primavera.
Tutt’intorno si dispongono, in frottage, fiocchi di neve,
fantasmi che rumorosamente stridono
e - sbiancando - mi si distendono sul cuore
freddo sfondo, rosso d’ardesia.


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Friday, June 15, 2007

Rosa rosae rosae…

Alle 21,35 di sabato – Trenitalia permettendo – ripartirò alla volta della lontana Sicilia. In questi mesi afosi, che mi separano dal mio nuovo inizio universitario, dovrò riprendere dall’inizio lo studio del latino, sperando stavolta di riuscire ad andare oltre la prima declinazione ed il presente del verbo essere. Proverò inoltre a trovare un lavoro: se la trattativa già avviata andrà in porto esordirò come vivaista per una ventina di giorni; allo stesso tempo mi cercherò anche un posto nell’allegro mondo della restaurazione*. Per fortuna però, quando ne avrò voglia e tempo, potrò raggiungere con un paio di pedalate il mio caro mare (proverò a godermelo da subito, prima che le spiagge siano sovraffollate come Gerusalemme il giorno delle Palme). In vista dunque delle mie ore in spiaggia oggi ho fatto visita alla Feltrinelli. La mia personale biblioteca si arricchisce dunque dei racconti di Kafka, di Totem e tabù” di Freud e di “Così parlò Zarathustra” di Nietzsche, con una spesa totale di 14,90.
Adios…

* (rIstorazione)

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Monday, June 11, 2007

Surrealtà (2)



Due notti fa ho sognato qualcosa di bellissimo e indescrivibile. Sentivo dentro delle sensazioni fortissime. Al risveglio ero in lacrime.

(R. Magritte, The false mirror, 1935)*

* Come segnalato da Anjia.

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Thursday, June 07, 2007

aforisma 85


[…] La libertà non sta nello scegliere tra nero e bianco, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.

(T. W. Adorno, Minima moralia, II, af. 85, p. 153)

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Tuesday, June 05, 2007

Astrazioni domenicali

Milano, 3 giugno 2007

Questa volta è toccato a Marta l’onere di accompagnarmi nelle mie occasionali e dispendiose scorrerie artistiche. Milano mi è parsa, stavolta, meno brutta del solito. La visita della mostra a Palazzo Reale, Kandinsky e l'astrattismo in Italia - 1930 – 1950, è avvenuta nel pomeriggio. Intanto subito una piacevole sorpesa: Calamita cosmica, particolarissima scultura di Gino de Dominicis, che da programma doveva già essere stata smobilitata. Dentro, la mostra inizia subito ad altissimo livello, con Composizione VII, punto di arrivo dell’astrazione dell’artista russo. Poi altre sue composizioni e improvvisazioni, ma in sostanza poco Kandinsky.
Molto più spazio occupano gli astrattisti italiani influenzati dal russo. Questi però, parte alcune eccezioni (vedi quelle di
E. Prampolini e A. Soldati), si limitano poer lo più a riprendere con poca originalità Kandinsky, presentando composizioni di un linguaggio incerto, nè organico nè geometrico. Comunque interessante la mostra, anche se avrei avuto bisogno di più tempo. (In alto: W. Kandinsky, 1940. Sky blue)


P.S. Mi scuso con Wild Honey ed Anna, ma l'impossibilità di connettermi al web per diversi giorni mi ha impedito di avvertirvi della mia visita milanese. Sarà per un'altra volta (spero)...

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Friday, June 01, 2007

5/4, ovvero il quinto incomodo.

Condivido il mio appartamento con altri due amici. Ciascuno ha una sua singola. Di noi, due su tre vivono una vita di coppia che - inevitabilmente - va saltuariamente (spesso frequentemente) ad elevare la media abitativa della casa.
La vita di coppia presuppone determinati riti e cadenze, e può essere scientificamente definita un stato più o meno duraturo di "equilibrio" tra momenti alti e bassi, fasi auliche ed infime.
In casa mia, il mio ruolo è quello del quinto incomodo. A questo specifico soggetto antropologico spetta l'infausto compito di sorbirsi moine e strippi, momenti da consultorio, litigate e riappacificazioni, sguardi cinici o viceversa amorevoli. Il suddetto soggetto sviluppa nel tempo determinati anticorpi, grazie ai quali può permettersi di combattere la nausea, senza andare giornalmente in overdose da farmaci antiemetici.

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