Secondo tempo
(nella foto potete ammirare lo zaino "quasi pronto")
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Prove tecniche di effimera introspezione (nonché i dolori del giovane Bra)
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- Ma perché siamo stati così coglioni!?
- C'è da desumere una carenza
congenita di discernimento? (Claude)
- Niente affatto, contrariamente a
quanto si crede, l'intelligenza non è una caratteristica individuale, è un
fenomeno collettivo, nazionale, intermittente... (Pierre)
- Ecco.. una nuova
teoria...
- Assolutamente... Atene 416, la prima dell'Elettra di Euripide:
sulle gradinate due suoi rivali, Sofocle e Aristofane; e due suoi amici, Socrate
e Platone. L'intelligenza c'era... (Pierre)
- Io ho di meglio... Firenze
1504, Palazzo Vecchio: due pareti opposte, due pittori. Alla mia destra Leonardo
da Vinci, a sinistra Michelangelo, c'è un apprendista, Raffaello, e c'è un
manager, Niccolò Machiavelli... Evviva l'Italia... (Alessandro)
- Però...
- Filadelfia, Pennsylvania, 1776-1787: Dichiarazione d'Indipendenza e
Costituzione degli Stati Uniti... (Pierre)
- Quando nel corso di eventi
umani sorge la necessità... (Remy)
Adams, Franklin, Jefferson, Washington,
Hamilton e Madison... Nessun altro paese ha avuto una simile fortuna...
(Pierre)
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Inoltre, magari, lì potrei provare a farmi assumere come governatore della Torre di Londra: sembra un lavoro interessante, dato che - per legge - le navi della marina inglese che entrano nel porto di Londra devono rifornirlo con un barile di rum...
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Allora...sei pronto?
Le scuse mi imbarazzano e confondono. Apprezzo la tua sincerità, ma non scusarti, non porto rancore: la vita è fatta di nodi e incroci casuali.
(A. Masson, 1938, Pigmalione)
Bruciano silenzi
lungo i profili sinuosi e rigidi
di un viso etereo ma impassibile
nell’illusione di un battito sordo.
Si sciolgono silenzi
nell’esaurirsi fragile del crepuscolo
nel congiungersi roseo di palpebre
nel sorridere di una falce di luna
Ecco allora, improvvisa e prodigiosa,
nel disfarsi di solitudine terrene, l’epifania:
respiro dopo respiro, il sangue pompa via
da quel viso ogni traccia di marmorea ostilità;
le scorre dentro - rapido – sublimandone l’inverno.
Ma è un tepore vile il suo:
effimero quanto suadente, il suo abbraccio
non sopravvive alla fuga della sera.
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